Il 28 maggio scorso, la Camera ha approvato con 545 sì su 545 presenti la Convenzione di Istambul contro la violenza sulle donne. Ora il voto spetta al Senato.
Il nostro è il quinto Paese ad approvare il trattato, che per essere applicato dovrà essere ratificato da almeno 10 Paesi, dei quali 8 facenti parte del Consiglio Europeo.
La Convenzione è il "primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza. La Convenzione ha tra i suoi principali obiettivi l’individuazione di una strategia condivisa per il contrasto del- la violenza sulle donne, ma anche la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori. La Convenzione mira inoltre a promuovere l’eliminazione delle discriminazioni per raggiungere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini. Ma l’aspetto più innovativo del testo è senz’altro quello di riconoscere la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. Nella Convenzione, tra l’altro, viene riconosciuta ufficialmente la necessità di azioni coordinate, sia a livello nazionale che internazionale, tra tutti gli attori a vario titolo coinvolti nella presa in carico delle vittime e la necessità di finanziare adeguatamente le azioni previste per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno. È prevista anche la protezione e il supporto ai bambini testimoni di violenza domestica e viene chiesta la penalizzazione dei matrimoni forzati, delle mutilazioni genitali femminili e dell’aborto e della sterilizzazione forzata."
(Luca Liverani, Avvenire, 29/05/2013)
(Luca Liverani, Avvenire, 29/05/2013)