Leggendo "La nuova lotta di classe" di Slavoj Zizek ho trovato un passaggio che mi sembra interessante (come del resto lo è l'intero saggio) pensando agli USA alla luce dell'elezione di Donald Trump.
"è perfettamente chiaro che i conservatori populisti combattano una guerra che non può essere vinta: se i repubblicani davvero riuscissero a bandire l'aborto, a proibire l'insegnamento dell'evoluzionismo, se riuscissero a imporre una regolazione federale a Hollywood e alla cultura di massa, questo significherebbe non solo la loro immediata sconfitta ideologica, ma anche, per gli Stati Uniti, una depressione economica su vasta scala. Ne risulta così una simbiosi debilitante: la <classe dominante> dissente dall'agenda morale dei populisti, eppure tollera la loro <guerra morale> poiché è un modo di tenere a freno le classi basse, ovvero le mette in grado di esprimere la propria rabbia senza arrecare disturbo agli interessi economici delle classi dominanti. In pratica, questa <guerra culturale> è in realtà una <guerra di classe> spostata. Alla faccia di chi sostiene che viviamo in una società post-classista."
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sabato 12 novembre 2016
Slavoj Zizek e la destra USA
giovedì 5 luglio 2012
Non chiamatela "particella di Dio".
Non ho approfondite conoscenze di
fisica, in quanto la mia formazione intellettuale è più umanistica che
scientifica; ma sono una persona curiosa e quando non so qualcosa, cerco di
documentarmi.
Quindi, dalla lettura dei molti
articoli di fisici, matematici, filosofi, teologi (Zichichi, Masiero, Amaldi,
Greene, Longo, Israel, Vattimo, Mancuso, Giorello, Reale) apparsi in questi
ultimi giorni e concernenti la “scoperta” del bosone di Higgs, cercherò di dare
una spiegazione semplice ma realistica di tale scoperta.
Tutto comincia nel 1964 quando il
britannico Peter Higgs teorizzò l’esistenza di una particella (diventata poi
famosa come “particella di Dio”, dal titolo di un libro dello scettico Leon
Ledderman) per spiegare in che modo si differenzino e acquisiscano massa le
particelle che la teoria del “modello standard” prevede uguali e simmetriche.
L’Higgs avrebbe il ruolo di spezzare questa simmetria.
Per spiegare brevemente in cosa
consista il modello standard riprendo le parole di Giorgio Israel: “Il “modello
standard” riconduce la struttura dell’universo a dodici particelle
fondamentali, di cui sei sono costitutive della materia e sei sono mediatrici
delle forze, e precisamente interazione forte e debole e forza elettromagnetica
(che la teoria ha ridotto unificando le ultime due nell’interazione
elettrodebole). Le particelle mediatrici delle forze sono i bosoni”. Questo
modello ha avuto molte prove a conferma, e quella annunciata ieri a Ginevra è
forse la più importante, ma ancora presenta molti difetti. Ad esempio, non
include la forza gravitazionale e per tanto è ben lungi dal potersi presentare
come come teoria unificante del “tutto”.
Ma perché è importante questa
scoperta? I bosoni in sé non sono importanti, ma sono la manifestazione certa
dell’esistenza, in tutto lo spazio e fin da 1 decimo di miliardesimo di secondo
dopo il Big Bang, del campo di Higgs che, interagendo con le altre particelle,
dà loro una massa ben specifica.
Si potrebbe dire, per
esemplificare come ha fatto Giorello, che questo campo sia una specie di
sciroppo: inserendoci delle biglie queste rallentano la loro velocità e
appaiono di massa maggiore.
Al Cern di Ginevra è stato
costruito il Large Hadron Collider, un acceleratore di particelle lungo 27 km,
in cui vengono fatti accelerare protoni in direzioni opposte a una velocità
quasi pari a quella della luce e fatti scontrare. Dalle collisioni si
potrebbero raschiare delle “scaglie” del campo di Higgs, che apparirebbero come
particelle infinitesimale: i bosoni di Higgs. Questo si è verificato.
Si tratta indubbiamente di
un’importantissima scoperta, ma di certo è solo un punto di partenza. una cosa
è sicura, non è ancora giunto il momento in cui la scienza possa dire cosa ci
sia dietro la materia… non chiamiamola “particella di Dio”.
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