venerdì 30 marzo 2012

The boss is back in town!

Bruce Springsteen è il più grande songwriter americano dopo Burt Bacharach...e nessuno mi farà mia cambiare idea!

Detto questo, il nuovo album del Boss è quanto di meglio ci si potesse aspettare: rock, folk, country, una spruzzata di melodie irlandesi (non dimentichiamoci le radici di Springsteen) e perfino una campionatura hip-hop (sul brano Rocky ground) genere nuovo per il nostro.

Si può dire che si tratti di un concept album sulla distanza che separa la realtà dal sogno americano, uno sguardo sull'America di oggi, sulla crisi, sull'individualismo imperante (sappiamo solo prenderci cura di noi stessi, denuncia We take care of our own). 
In un'intervista Springsteen ha dichiarato di essere al lavoro da un anno e mezzo su un altro progetto, ma che allo scoppiare della crisi e parlando con molti suoi amici che hanno perso il lavoro non poteva non raccontare e cercare di capire ciò che stava accadendo intorno a lui. In effetti il CD contiene tre brani che non sono nuovissimi per i fan, mai incisi ma già eseguiti dal vivo; ma a parte questo non sembra di ascoltare canzoni scritte di getto, anzi si tratta del suo lavoro migliore dai tempi di The rising (2002).
Si sente la mancanza del sax del grande Calrence Clemmons (scomparso da poco), e quando arriva in The land of hope and dreams, come un fulmine a ciel sereno, è l'ultima perla ad impreziosire un lavoro perfetto.

Il Boss è tornato!

giovedì 29 marzo 2012

8.000 siriani in Libano

Non si arresta la violenza in Siria, in cui è in corso- è il caso di dirlo- una vera e propria guerra civile.
La Lega Araba, riunita in una Baghdad blindatissima, chiede il cessate il fuoco ed un piano per la pace. In effetti un piano di pace è stato proposto da Kofi Annan, inviato dall'Onu e rivolto al presidente Bashar el-Assad e agli insorti. La Lega Araba appoggia il piano Annan ma dal Governo- tramite il ministro degli esteri- giunge la voce riguardo a un rifiuto verso qualsiasi proposta avanzata dalla Lega.


Intanto il numero di profughi siriani che cercano rifugio in Libano aumenta ed è arrivato- nelle stime ufficiali dell?Acnur (l'Alto commissariato ONU per i rifugiati)- a 8.000. Ma il Libano, non avendo firmato nel '51 la Convenzione internazionale sui rifugiati, riconosce gli esuli come profughi, quindi con diritti inferiori. L'ONU, le ONG e la Caritas stanno cercando di fare il possibile per assistere i migranti, ma l'unica soluzione- come sempre- è il "cessate il fuoco"!

lunedì 26 marzo 2012

1Q84

Finalmente, dopo mesi di scrittura della tesi, ho il tempo per leggere la pila di libri che si è accumulata sulla mia scrivania! Tra i tanti, "1Q84" di Murakami, uno dei miei autori preferiti.
Non intendo parlare ora del romanzo, perché mi sono riproposto di farne a breve una recensione; riporto solo una breve descrizione di uno dei due personaggi, perché mi ci rivedo abbastanza.


"Tengo scoprì, con grande sorpresa, di avere notevoli capacità oratorie. Era bravo a spiegare, aveva una voce forte e sonora, e riusciva persino a suscitare l'entusiasmo del pubblico con delle battute efficaci. Prima di fare l'insegnante, era sempre stato convinto di non saper parlare. Ancora adesso, se si trovava a conversare a tu per tu con qualcuno, capitava che per il nervosismo gli mancassero le parole. Se si trovava in un piccolo gruppo, si limitava ad ascoltare. Ma quando saliva in cattedra e aveva davanti a sé un gran numero di persone sconosciute, la sua mente acquistava chiarezza e lucidità e poteva parlare a lungo, senza la minima difficoltà."


Chi mi conosce dirà che non mi rappresenta, perché di solito parlo molto...ma in realtà, nella mia testa io mi vedo così, come Tengo.

domenica 25 marzo 2012

Alternative rock dal Libano

Dopo essersi fatti conoscere per aver aperto alcuni concerti dei Placebo e di Robert Plant (non proprio gli ultimi arrivati!), ecco il debut album della band Libanese The Kordz. Si tratta di un lavoro molto interessante, che mischia Alternative rock/metal con melodie tradizionali arabe...il tutto cantato in inglese.
Non tutti i sedici brani hanno lo stesso spessore e maturità nel songwriting, ma sicuramente sono da segnalare "Deeper in", "Insomnia kid", "Purgatory" e "Beauty & the east", che esprimono al meglio il miscuglio di generi proposto.
E' un album che va ascoltato con calma, non per la difficoltà delle canzoni (che sono abbastanza dirette, come il genere vuole), ma proprio per accorgersi della loro particolarità. Il mixaggio e gli arrangiamenti sono veramente ben fatti e non sembra di ascoltare una band al loro primo lavoro. A volte si sente l'influenza di certo hard rock anni '70, soprattutto Led Zeppelin (influenza, a mio parere, visibile anche nel logo della band, la cui "z" assomiglia al famoso Zoso di J. Page sull'album "Led zeppelin IV"). Nell'insieme il suono non è particolarmente aggressivo ed è un punto a favore che fa risaltare al meglio la particolare voce del cantante e le melodie orientali.
Consigliato anche ai non amanti del genere, non ne sarete delusi!

sabato 24 marzo 2012

Stop alla tratta nel Sinai!

Nella quasi totale indifferenza dell'Occidente (fatti salvi gli appelli di ONG come EveryOne Group e della Chiesa)  negli ultimi tre anni sono quasi 10 mila i profughi che, scappati dal regime eritreo, vengono venduti dai nomadi del Sahara, i Rashaida, ai predoni Beduini del Sinai. Questi portano i rapiti nei campi di prigionia di Rafah, El-Arish, Nakhl ed altri; o pagano o vengono uccisi per il commercio di organi espiantati. Le stime parlano di 3 mila uccisi per alimentare questo commercio. Non si contano le sevizie, gli stupri, le violenze e le uccisioni. Il vicino Egitto ancora nega di riconoscere ai pochi che si salvano il diritto di rifugiati politici. E' il caso di Solomon, eritreo venticinquenne fuggito ai rapitori e testimone chiave dei delitti che essi commettono, sui cui pende una taglia di 50.000 dollari. Proprio a partire dalla storia di Solomon, il Parlamento Europeo ha approvato il 14 marzo scorso una risoluzione che chiede la protezione per il giovane e la lotta alla tratta nel Sinai. 

venerdì 23 marzo 2012

Una nuova (E)speranza.

Esperanza Spalding, vincitricie di un Grammy come "Best new artist" con l'album "Chamber music society" è la nuova voce del contemporary-jazz.
Proveniente da un ghetto di Portland, in lei le diverse culture musicali nascono dal suo avere origini africane da parte di padre ed ispano/native americane da parte di madre.
In questo quarto album (uscito da una settimana; il primo, "Junjo", è del 2006) la giovane cantante-contrabbassista abbandona i toni più jazz e le influenze della musica da camera, del precedente album, per giungere a una raffinata commistione di jazz, pop, soul e funk che avvolge e trascina l'ascoltatore già con "Radio song", la canzone che apre l'album.
E' un progetto sorprendente per immediatezza e per il gusto raffinato degli arangiamenti. Il tutto è impreziosito da illustre collaborazioni come il sassofonista Joe Lovano, il batterista Billy Hart e Terry Lyne Carrington. 
Un lavoro che dimostra come si possa fare dell'ottima musica pop, che come il titolo indica ha l'ambizione di riuscire a "passare" in radio, senza scadere nel commerciale e piacere ai puristi del jazz come al pubblico di MTV.
Complimenti!

Auguri "Maestro"!

Battiato compie 67 anni.
L'instancabile artista siciliano, esordito con album di musica sperimentale ("Fetus", "Clic") ed avanguardia colta (L'egitto prima delle sabbie), giunto al successo nel 1982 con La voce del padrone (primo Lp italiano a raggiungere il milione di copie vendute), e passato per Pop d'autore, Musica per balletto, Opera lirica, Elettronica, Progressive, sta girando l'Italia col tour "Up patriots to arms". Si tratta di un concerto in cui i migliore brani della sua lunga carriera vengono riproosti con nuovi arrangiamenti, come la canzone cha da il titolo al tour eseguita nella nuova versione in collaborazione coi Subsonica.
Ad accompagnare il maestro alcuni dei migliori musicisti italiani tra cui Carlo Guaitoli al pianoforte,  Angelo Privitera alle tastiere e alla programmazione ed il Nuovo Quartetto Italiano formato da Alessandro Simoncini al violino, Luigi Mazza al violino, Demetrio Comuzzi alla viola, Luca Simoncini al violoncello, ed inoltre Davide Ferrario alla chitarra,Lorenzo Poli al basso e Giordano Colombo alla batteria.



18 Luglio 2012 – MONZA
Stadio Brianteo
prevendite: www.ticketone.it
20 Luglio 2012 – LUCCA
Summer Festival
prevendite: www.ticketone.it
www.greenticket.it
22 Luglio 2012 – ROMA
Foro Italico – Il Centrale Live
www.greenticket.it
23 Luglio 2012 – NAPOLI
Arena Flegrea

giovedì 22 marzo 2012

EleggiAmo l' Italia.


Si sta svolgendo da poco meno di un'ora, presso la Camera dei Deputati - Auletta dei Gruppi Parlamentari, un Seminario sulla riforma della legge elettorale "organizzato da un gruppo di parlamentari che partecipa alle iniziative del Movimento politico per l’unità (Mppu), un “laboratorio internazionale” attivo dal 1996 e composto da rappresentanti istituzionali eletti nei vari livelli e in diversi partiti, politici e funzionari della Pubblica amministrazione, studiosi e studenti della scienza politica, cittadini che si ispirano all’idea dell’unità del Movimento dei focolari, fondato da Chiara Lubich.
Tre docenti universitari apriranno la riflessione: Leonardo Morlino (Luiss), Fulco Lanchester (La Sapienza) e Alberto Lo Presti (Angelicum). A seguire, la parola a due studenti universitari, co-promotori del seminario, che  esprimeranno le proposte dei giovani agli esponenti dei vari partiti. 
La seconda parte del programma vede, appunto, la tavola rotonda – momento centrale  del seminario - che sarà moderata dalla dott.ssa Iole Mucciconi del Mppu. Vi prenderanno parte i senatori Quagliarello (Pdl), Zanda (Pd), D’Alia (Udc) e i deputati Donadi (Idv), Bocchino (Fli), Pisicchio (Api), Brugger (Minoranze linguistiche).
“L’iniziativa – spiega il coordinatore del Mppu, Paolo Lòriga – vuole contribuire a un metodo di vero dialogo nella elaborazione della nuova legge elettorale e a ‘ricucire’ il rapporto tra società italiana e sue istituzioni in questa difficile transizioni del Paese. Ha radici in numerosi convegni in tutto il Paese, in cui si è proposto un nuovo patto per l’Italia. Ora anche la campagna nazionale EleggiAMO l’Italia, partita da qualche giorno sui social-network, intende sostenere l’ormai urgente riforma elettorale, in una fase in cui i partiti sembrano rimandare ogni iniziativa a dopo il voto amministrativo di maggio”." (dal comunicato stampa).


Questo il manifesto della campagna, che è possibile firmare all'indirizzo web: http://www.petizionionline.it/petizione/eleggiamo-l-italia/6522 :


Nessun gioco è divertente se non ci sono regole condivise. E nessuna regola condivisa può essere scritta da una squadra sola. Così abbiamo deciso di lanciare questo appello, pur facendo riferimento a orientamenti politici diversi: probabilmente alle prossime elezioni non voteremo
neanche per lo stesso partito, ma abbiamo in comune il desiderio di riannodare il rapporto tra il Parlamento e i cittadini, tra la politica e la vita. Possiamo farlo solo cercando insieme un punto di convergenza e una generale condivisione in tempi brevi che conduca al varo di una legge elettorale veramente rappresentativa della volontà popolare.L’Italia di oggi vive una profonda crisi della rappresentanza. Parte della responsabilità è di una legge elettorale sbagliata, che ha tolto sovranità agli italiani e che ha di fatto alimentato il fuoco dell’antipolitica. Non ci sono alternative a una rinascita della politica se non su basi nuove. 
La legge elettorale che vogliamo può essere scritta anche senza la calcolatrice per attribuire i seggi contesi e senza il righello per ritagliare i collegi su misura. Non deve essere un esercizio di ingegneria costituzionale, che salvaguardi con il bilancino gli interessi delle diverse forze politiche, ma piuttosto un nuovo patto d’onore nel nome dell’Italia e del bene comune. Un sistema chiaro, che renda il voto libero, con campagne elettorali sobrie e con un’informazione trasparente, per ricucire il tessuto lacerato del nostro Paese.
È con questo obiettivo che in molti ci ritroveremo il 22 marzo alle 14:30 a Palazzo Montecitorio, insieme ai deputati e senatori di schieramenti diversi, per un’iniziativa che verrà trasmessa sul sito della Camera. 
[...] 
Questa nostra si affianca a tante altre iniziative attive nel chiedere una nuova legge elettorale: sì, perché è necessario unire le energie di tutti per sollecitare il Parlamento in questa direzione.
Movimento Politico per L'Unità - Italia
(www.mppu.org)


Per informazioni: coordinamento nazionale Mppu (340 4068 541)
info@mppu.org  -  www.mppu.org 
Alla campagna “EleggiAMO l’Italia” si può aderire su:
http://www.petizionionline.it/petizione/eleggiamo-l-italia/6522
Fb: http//www.facebook.com/eleggiamolitalia 
Twitter: @eleggiamolitalia #eleggiamolitalia

mercoledì 21 marzo 2012

Ciao, Tonino!


« Non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande. »

Antonio "Tonino" Guerra (1920 - 21 marzo 2012)

Orchestra di piazza Vittorio "10 e Lode!"

La Piazza e quella Piazza Vittorio Emanuele II in Centro quartiere Esquilino a Roma, luogo multietnico per eccellenza nella capitale.
L'orchestra è quella composta da musicisti provenienti dai 4 continenti e di 11 nazionalità.


L'Orchestra di Piazza Vittorio, nata da un'idea di Mario Tronco della Piccola Orchestra Avion Travel, compie 10 anni. In questa prima decade di attività hanno girato il mondo con la loro musica che mischia generi e lingue diversissime in un'amalgama armonioso che mostra come la musica sia uno dei più potenti mezzi per creare l'intercultura e il dialogo tra diverse culture.


Per celebrare il loro primo decennale, Rai 5 stasera trasmetterà in diretta alle 21.00 un concerto dall'Auditorium Parco della Musica durante il quale ci sarà la registrazione dal vivo del loro nuovo album.


Un'occasione di buona musica da non perdere!


La diretta sarà anche visibile in streaming su www.rai5.rai.it e su www.lamusicadiraitre.rai.it e ascoltabile su Radio 3.

martedì 20 marzo 2012

Quando gli scrittori salveranno una Nazione!

Si sta svolgendo (dal 10 al 24 marzo) a Pordenone la XVIII edizione del Dedicafestival, festival letterario monografico dedicato a scrittori che con le proprie opere e le proprie vite si fanno portatori di proposte e valori forti.
Quest'anno è dedicato a Wole Soyinka, scrittore Nigeriano e premio Nobel per la letteratura nel 1986. 
http://www.dedicafestival.it/ 


Soyinka da anni si batte per la democrazia e contro le ingiustizie, soprattutto nella sua Nigeria che ora vede il terrore a causa delle azioni della setta Boko Haram. Fu incarcerato, durante la guerra civile nigeriana, dal 1967 al 1969 per aver scritto un articolo che chiedeva il "cessate il fuoco". Da allora si batte per la dignità e la sacralità della vita, condannando il relativismo culturale- che giustificherebbe anche gravi violazioni dei diritti umani- e ogni tipo di assolutismo.


Insieme a altri due importanti scrittori nigeriani, Chinua Achebe e J.P. Clark, ha scritto un appello pubblico proprio contro la Boko Haram. 
Questo il testo:


LET NOT THIS FIRE SPREAD!

The fears we have all secretly nursed are coming to realisation. The nightmare we have hugged to our individual breasts, voicing them only in family privacy, or within trusted caucuses of friends and colleagues – lest they become instances of materialising evil thoughts – has finally burst through into our social, physical environment. Rumblings and veiled threats have given way to eruption, and the first cracks in the wall of patience and forbearance can no longer be wished away. Boko Haram is very likely celebrating its first tactical victory: Provoking retaliation in some parts of the nation.
We insist however that this need not be, and should not be so. And as long as any part, however minuscule, opts for the more difficult path of envisioned forbearance, we are convinced that its responses will find neighbour emulation between homesteads, between towns and villages, between communities on all levels and indeed – states. This hard, demanding, but profoundly moral and heroic option will be recognised and embraced as the only option for the survival, and integrity of the whole. All who claim to be leaders must lead – but in the right direction!
We urge a proactive resolve in all such claimants to leadership. It is not sufficient to make pious pronouncements. All who possess any iota of influence or authority, who aspire to moral leadership must act now to douse the first flickers of ‘responses in kind’ even before they are manifested, and become contagious. We urge that, beginning from now, leaders become true leaders in all communities, utilise the platforms of their associations, professions, clubs, places of instruction and places of worship, NGOs and other civic organisations, that they relentlessly spread the manifesto of Community – capital letters! – as an all-embracing human bond, and refuse to be sucked into the cauldron of mutual attrition that is the purpose of the religious warmongers among us.
What is proposed here is not any doctrine of submission, of ‘turning the other cheek’, or supine supplication to divine intervention etc. Very much the contrary! Self-defence is a fundamental human right and responsibility. However, we caution that we must place the total humanity of our nation above the methods and intent of a mindless, though programmed minority that is resolved to set religion against religion; community against community; destroy the internal cohesion of homes; render meaningless the very concept and imperatives of guest, strangers, the extended human family; and the universalist obligations of hosts as practised under the finest traditions of human encounters. Our duty is to denounce the killers among us; to deny them, right from source, the sump of blood that is their nourishment; the chaos that is their ambition; and the hatred that has poisoned their collective psyche. Our mission is to prove ourselves superior to them in understanding; to leap ahead of their perverse scheming and preserve our own humanity even as they jettison theirs – if ever they even were aware of its existence.
Calls have been made in the past – sometimes in response to a crisis within the nation, other times as an objective necessity even in the most tranquil of times – for the convening of a National Sovereign Conference to debate just how the nation should proceed in reinforcing civic and political life, and decide, in full freedom, the terms of her integrated existence. The government is urged to stop shying away from this project, pretending that those who happen to have been elected into the nation’s legislatures are best qualified to undertake the exercise, largely through piecemeal tinkering. This surely begs the question, since the very system and terms under which these – often dubiously – elected, serve, including the intolerable strain these institutions place upon the nation’s resources – are all at issue. That last indeed, the very inordinate exaction of running a presidential system, forms part of the impatience of the public, as new avenues for economic hardship are opened in a people’s struggle for survival, such as the recent crisis of the removal of petroleum subsidy. We call upon the government to re-think this measure. We warn the security forces to recall that their primary duty is to protect all citizens, and most especially those in opposition to government policies, in the exercise of their democratic rights. We cannot turn a blind eye to the killing of our fellow citizens even before the earliest manifestation of popular discontent gets under way. The first single security notch on the gun is always the signal for a countdown towards two, then three, moving to four figure statistics in the struggle for human dignity. Syria is our current cautionary instance. We know how Libya ended.
The security agencies of government should recognise where their urgent and immediate capabilities and competence are needed, where the greatest threat to nationhood since the Nigerian Civil War has been gloatingly launched, and with a daily toll of casualties of the innocent. We call upon the Nigerian government to intensify its obligations to protect the citizenry it claims to govern. The basic professional strategy of preventive policing, which appears no longer in fashion, must be re-activated. Security may appear less glamorous than the moral imposition that is articulated in appeals such as this, but it is nonetheless a crucial partner in the very existence of civil existence and the preservation of civic dignity. Necessary measures to curb the activities of a homicidal few, no matter under what name, faceless or disguised, whose minds have been warped beyond recovery, must be taken, and without flinching. Public evidence of the effectiveness of such measures makes our call for restraint meaningful. It reduces the stress placed daily on a people’s aspirations to a visionary fortitude, and reinforces the resolve for an engagement under forbearance in the ultimate pursuit of social justice as the foundation of peaceful co-existence.
This Appeal comes from Three Survivors of the Pioneering Writer/Teacher Generation of a half-century, post-Independence Nigeria, in her continuous struggle for a viable Nation-Being: Profs.
Achebe, Bekederemo-Clark and Soyinka.


E' primavera... da un anno!


Oggi, primo giorno di primavera (l'astronomia non segue il calendario!), ripenso all'anno di Primavera che il mondo Arabo sta vivendo, anno iniziato con la protesta del tunisino Mohamed Bouazizi che si diede fuoco nel dicembre 2010 come gesto di protesta estrema. 
La primavera araba vera e propria, però, si può far incominciare dalle proteste del 7 gennaio 2011, sempre in Tunisia. Da allora vi sono stati rovesciamenti di dittature decennali: quella di Ben-Alì in Tunisia (24 anni al potere), di Mubarak in Egitto (quasi 30 anni) e di Gheddafi in Libia (42 anni!).

Il ministro Riccardi, ricordando quest'anno, ha detto: "La Primavera Araba sta trasformando il Mediterraneo che può divenire il mare dell'incontro, il luogo dove vivere insieme in democrazia".

Il XXI secolo si è aperto col disastro dell'11 settembre 2001 e delle conseguenti guerre all'Islam e al terrorismo. Le rivolte di molti giovani nel mondo Arabo sta invece aprendo un nuovo capitolo, un cammino verso il dialogo tra civiltà.

Domani, mercoledì 21 marzo, dalle 14.30 a Roma Piazza Trinità dei Monti si trasformerà, grazie ad Amnesty International, in Piazza della Primavera per non dimenticare e non fermare la Primavera!

http://lepersoneeladignita.corriere.it/2012/03/20/difendiamo-la-primavera-democratica-del-medio-oriente-e-dell%E2%80%99africa-del-nord/

Welcome in Fiddler's world!

Vi starete chiedendo cosa sia un Fiddler... è il violinista, il raccontastorie, ma anche l'imbroglione, il burlone. 
In questo blog mi piacerebbe raccontarvi il mio mondo, condividere con voi i pensieri che mi nascono dai tanti interessi e stimoli che ho e ricevo durante il giorno. 
Principalmente cercherò di condividere notizie dal mondo (spesso riguardanti i Paesi più dimenticati e riguardanti problemi sociali), pensieri sull'arte, recensioni di album, di film o di libri, ma anche le sensazioni di ogni giorno... non dimenticando  mai, però, di far risaltare sempre il lato positivo e "giocoso" della vita!
Non so se scriverò giornalmente, né quanta vita avrà questo blog. Credo che ciò dipenderà da te, che viaggiando in Internet lo troverai e dedicherai del tempo a leggerlo.
Buon Viaggio nel mondo di Fiddler!