venerdì 20 dicembre 2013

Cosa (mi) resterà di questo 2013?

Mi considero una persona abbastanza inserita nella realtà in cui vive e curiosa e aperta a quanto accade nel mondo; anche perché, sebbene sia vero che ogni persona è unica ed irripetibile (ma non  tutti sarebbero d'accordo a riguardo, induisti e buddisti in primis), è inutile e inconclusa se crede di bastare a se stessa. Dunque la domanda si pone: cosa resterà di questo 2013 che sta per finire? Provo a farne una lista: 
- la morte di Nelson Mandela, già iniziata da tempo, in realtà, e che avrà solo due conseguenze: o il sudAfrica raccoglierà l'eredità del padre della nazione arcobaleno (come l'ha chiamata Desmond Tutu) o scoppieranno violenze da parte di alcune frange dell'ANC scontente dell'importanza che comunque ancora i bianchi hanno, facendosi trascinare da un odio razziale al contrario;
- l'elezione di papa Francesco, che sta portando con sé un ventata nuova non solo nella Chiesa cattolica ma che con le sue parole coerenti con le sue azioni dà un esempio per tutti;
- le primavere arabe che si sono trasformate in controrivoluzioni;
- le rivoluzioni in Turchia;
- le bombe alla maratona di Boston;
- la morte di Lou Reed e di Enzo Jannacci;
- la rielezione di Napolitano a presidente della Repubblica, con tutto ciò che ha portato con sé di instabilità e cambiamenti nella politica italiana;
- la tragedia di Lampedusa, la guerra in Mali, in Sudan, in Siria, e tutte le guerre civili dimenticate;
- il tifone Haiyan nelle Filippine, lo tsunami nelle isole Salomone, l'alluvione in Sardegna;
- il bosone di Higgs e la morte di Margherita Hack..
Ce ne sarebbe altre mille, ma di certo questi sono i fatti che ho seguito di più e sicuramente ne ho dimenticati molti altri. 
Ma non è questo che MI resterà di questo 2013. Questo è stato il mio primo anno senza papà; il mio primo anno con un vero lavoro, il lavoro per cui ho studiato e che tanto mi dà; un anno in cui inizio a sentirmi libero perché non mi appartengo e non appartengo a nessuno e a tutti allo stesso tempo; un anno in cui sento di essere cambiato, di essere cresciuto (anche se questo è un cammino interminabile). E allora di questo anno mi rimarranno i sorrisi dei bambini a scuola e ai centri estivi; i discorsi con i miei ragazzi in oratorio, le loro confidenze, le incomprensioni a volte, l'accompagnarli nel loro cammino di crescita; i confronti e le risate coi colleghi; le nuove canzoni che abbiamo scritto col gruppo in cui suono; le uscite con gli amici e le amiche; i miei pianti e i pianti degli altri; i distacchi e le persone ritrovate...mi resterà una vita intensa, vissuta con gli altri e forse un po' troppo piena a volte ma sicuramente che è degna di essere vissuta.

mercoledì 11 dicembre 2013

NUVOLE DI OSSIGENO


E' uscito ieri il video e la canzone "Nuvole di ossigeno" dei The B.Livers, un gruppo di ragazzi in cura all'Istituto Tumori di Milano, con l'aiuto di Faso il mitico bassista di Elio e le storie tese. Il brano è scaricabile da iTunes ed i proventi saranno utilizzati per aiutare gli adolescenti malati.
Questa canzone è una strana invenzione – racconta Faso -. L’hanno composta alcuni giovani pazienti dell’Istituto dei Tumori con un metodo un po’ particolare: ognuno di loro ha intonato qualche nota inventando liberamente, ognuno di loro ha scritto parole, frasi, emozioni ed immagini che raccontano la propria esperienza. Nessuno di loro è un cantante professionista e l’unico successo che inseguono è vincere la battaglia con la malattia. Io ho avuto l’onore di raccogliere tutto questo materiale e cercare di farlo confluire in una cosa sola. Grazie all’aiuto di Paola Folli e dei miei compagni di band Rocco Tanica e Cesareo, adesso è possibile ascoltarla.
Visto l’ottimo risultato finale a livello musicale abbiamo pensato di sfruttare il brano anche per attirare l’attenzione sul problema della qualità delle cure che ricevono gli adolescenti malati – dice il dottor Andrea Ferrari, responsabile del progetto e della Commissione Adolescenti dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologica Pediatrica –. E’ un modo nuovo di superare, tutti insieme, gli ostacoli che impediscono ai teenager di avere le stesse chances di guarigione di bambini e adulti e l’accesso alle cure migliori. Infine, Nuvole d’ossigeno racconta la storia di nostri ragazzi ma anche la storia del Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: un’idea nuova di cura, in cui al centro non c’è la malattia, ma l’adolescente, con la sua normalità e i suoi bisogni particolari, in cui i medici riescono a parlare con i ragazzi usando il loro linguaggio, la musica, facebook e youtube, per esempio.
fonte elioelestorietese.it


martedì 10 dicembre 2013

Quattro tipi fondamentali di apprendimento

 
 
"Per riuscire nei suoi compiti, l'educazione deve essere organizzata attorno a quattro tipi fondamentali d'apprendimento che, nel corso della vita di un individuo, saranno in un certo senso i pilastri della conoscenza: imparare a conoscere, cioè acquisire gli strumenti della comprensione; imparare a fare, in modo tale da essere capaci di agire creativamente nel proprio ambiente; imparare a vivere insieme, in modo tale da partecipare e collaborare con gli altri in tutte le attività umane; imparare ad essere, un progresso essenziale che deriva dai precedenti. Ovviamente, questi quattro percorsi della conoscenza formano un tutt'uno [...]."
 
Rapporto all'UNESCO della Commissione Internazionale sull'Educazione per il Ventunesimo Secolo

lunedì 9 settembre 2013

Lettera del premio Nobel per la pace Esquivel a Obama



"Lettera aperta al presidente degli Stati Uniti Barack Hussein Obama:

Ascolta il grido dei popoli! La situazione in Siria è preoccupante e ancora una volta gli Usa, erigendosi a gendarmi del mondo, pretendono di invaderla in nome della libertà e dei diritti umani. Il tuo predecessore George W. Bush, nella sua follia messianica, ha saputo strumentalizzare il fondamentalismo religioso per iniziare le guerre in Iraq e in Afghanistan. Quando affermava di conversare con Dio, e che Dio gli diceva di attaccare l'Iraq, lo faceva perché era volere di Dio esportare la “libertà” nel mondo.
Hai parlato, in occasione dei 50 anni della morte di Martin Luther King, anche lui premio Nobel per la Pace, della necessità di completare il “sogno” della mensa condivisa, di cui fu espressione maggiormente significativa la lotta per i diritti civili contro il razzismo nella prima democrazia schiavista del mondo. Luther King fu un uomo che diede la sua vita per dare la vita, e per questo è un martire del nostro tempo. Lo uccisero dopo la marcia su Washington perché si opponeva con la disobbedienza civile a continuare nell'essere complici nella guerra imperialista contro il Vietnam. Davvero credi che invadere militarmente un altro popolo sia portare questo sogno?
Armare dei ribelli per poi autorizzare l'intervento della Nato non è cosa nuova per il tuo Paese e i suoi alleati. Né è cosa nuova che gli Usa pretendano di invadere Paesi accusandoli di possedere armi di distruzione di massa, che nel caso dell'Iraq è risultato non essere provato. Il tuo Paese ha appoggiato il regime di Saddam che ha utilizzato armi chimiche per annientare la popolazione curda e contro la rivoluzione iraniana e non ha fatto nulla per punirlo perché in quel momento erano alleati. E ora pretende di invadere la Siria senza nemmeno conoscere i risultato dell'indagine Onu su autorizzazione dello stesso governo siriano. Certamente l'uso di armi chimiche è immorale e da condannare, ma il tuo governo non possiede alcuna autorità morale per giustificare un intervento.
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha affermato che un attacco militare in Siria potrebbe peggiorare il conflitto. Il mio Paese, l'Argentina, attualmente alla presidenza di turno del Consiglio di sicurezza, ha reso pubblica la sua posizione contro un tale intervento, rifiutandosi di essere “complice di nuove morti”. Anche papa Francesco ha invitato a rendere globale la richiesta di pace e indetto una giornata di digiuno e preghiera contro la guerra per il 7 settembre, alla quale aderiamo. Persino il tuo alleato storico, la Gran Bretagna, si è rifiutato – almeno per ora – di prendere parte all'invasione.
Il tuo Paese sta trasformando la primavera araba nell'inferno della Nato, provocando guerre in Medio Oriente e scatenando il ladrocinio delle multinazionali. L'invasione che sostieni porterà ad altra violenza e altre morti, nonché la destabilizzazione della Siria e dell'intera regione. Con che obiettivo? Un analista lucido, Robert Fisk, ha sottolineato che l'obiettivo è l'Iran e procrastinare la creazione di uno Stato palestinese, non reagire all'indignazione suscitata dalla morte di centinaia di bambini siriani. E proprio quando in Iran ha trionfato un governo moderato, per cui è possibile cercare scenari di negoziazione pacifica ai conflitti esistenti. Questa sarà una politica suicida per il tuo Paese.
La Siria ha bisogno di una soluzione politica, non militare. La comunità internazionale deve dare il suo appoggio alle organizzazioni sociali che cercano la pace. Il popolo siriano, come tutti gli altri, ha diritto all'autodeterminazione e a definire il proprio processo democratico, e dobbiamo aiutarli nella misura in cui hanno bisogno di noi. Ma il tuo Paese non ha l'autorità morale, né legale, né la legittimità per invadere la Siria o qualsiasi altro Paese. Men che meno dopo aver ucciso 220 mila persone in Giappone lanciando bombe atomiche.
Nessun membro del Congresso può legittimare l'illegittimabile, né legalizzare l'illegalizzabile. Soprattutto tenendo conto di ciò che ha detto tempo fa l'ex presidente Usa J. Carter: “Gli Stati Uniti non hanno una democrazia che funziona”.
Le intercettazioni illegali che il tuo governo porta avanti nei confronti dei cittadini sembrano non essere molto efficienti, perché secondo un'inchiesta della Reuters, il 60 per cento degli americani si oppongono all'invasione che vuoi lanciare. Per questo ti chiedo: a chi obbedisci?
Il tuo governo è diventato un pericolo per l'equilibrio internazionale e per il proprio popolo, gli Usa si sono trasformati in un Paese che non riesce a smettere di esportare morte per mantenere la sua economia e il suo potere. Noi non smetteremo di cercare di impedirlo. Sono stato in Iraq dopo i bombardamenti degli anni Novanta, prima dell'invasione che ha deposto Saddam. Ho visto un rifugio pieno di donne e bambini uccisi dai missili telecomandati: danni collaterali, li chiamate.
I popoli stanno dicendo basta alle guerre. L'umanità reclama la pace e il diritto a vivere in libertà. I popoli vogliono trasformare le armi in aratri, e il cammino per farlo è disarmare le coscienze armate.
Non dimenticare mai che raccogliamo i frutti di ciò che seminiamo. Qualunque essere umano dovrebbe coltivare la pace, e tanto più un Premio Nobel. Spero che non finirai per trasformare il sogno di fraternità a cui anelava King in un tormento per i popoli e per l'umanità. Pace e bene,Adolfo Pérez Esquivel
Premio Nobel per la pace
"

lunedì 3 giugno 2013

Primavera Turca?

 
 
Sono già tre i morti fra i giovani manifestanti in Turchia.
La molla, l'ultima, che ha fatto scatenare le proteste contro il premier Recep Tayyir Erdogan è l'annuncio della costruzione di un centro commerciale e di una moschea a Gezi Park, un'oasi verde al centro di Istambul.
In realtà, ciò che muove i protestanti è la legge sulla restrizione della vendita di alcolici, la restrizione della libertà di stampa e soprattutto il tentativo del Premier di cancellare l'eredità laica del padre dello stato Kemal Ataturk.
La Turchia non è uno stato islamico, ma di fatto le leggi emanate sotto il governo Erdogan sono ispirate all'Islam. Islamico è il partito del premier, l'AKP, a cui fa parte anche il presidente Abdullah Gul.
I giovani protestano in nome di nuove elezioni e della laicità dello stato.
Si può parlare quindi di "primavera turca"?
Secondo Erdogan, che si trovava in visita in Marocco, non esiste alcuna primavera e la situazione si sta normalizzando. Peccato che mentre pronunciava queste parole ieri, piazza Taksim a Istanbul si riempiva nuovamente di manifestanti e scoppiavano nuovi tafferugli che si sono visti anche ad Ankara. E più tardi anche nel sud del paese. 


sabato 1 giugno 2013

Uno sguardo sul mondo

 
 
 
DA OGGI FIDDLER GEPPO E' ANCHE SU TUMBLR!!!
 
 
 
Uno sguardo sul mondo e sulla bellezza.
 
 


giovedì 30 maggio 2013

Approvata alla Camera la Convenzione di Istambul

 
 
Il 28 maggio scorso, la Camera ha approvato con 545 sì su 545 presenti la Convenzione di Istambul contro la violenza sulle donne. Ora il voto spetta al Senato.
Il nostro è il quinto Paese ad approvare il trattato, che per essere applicato dovrà essere ratificato da almeno 10 Paesi, dei quali 8 facenti parte del Consiglio Europeo.
La Convenzione è il "primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza. La Convenzione ha tra i suoi principali obiettivi l’individuazione di una strategia condivisa per il contrasto del- la violenza sulle donne, ma anche la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori. La Convenzione mira inoltre a promuovere l’eliminazione delle discriminazioni per raggiungere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini. Ma l’aspetto più innovativo del testo è senz’altro quello di riconoscere la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. Nella Convenzione, tra l’altro, viene riconosciuta ufficialmente la necessità di azioni coordinate, sia a livello nazionale che internazionale, tra tutti gli attori a vario titolo coinvolti nella presa in carico delle vittime e la necessità di finanziare adeguatamente le azioni previste per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno. È prevista anche la protezione e il supporto ai bambini testimoni di violenza domestica e viene chiesta la penalizzazione dei matrimoni forzati, delle mutilazioni genitali femminili e dell’aborto e della sterilizzazione forzata."
(Luca Liverani, Avvenire, 29/05/2013)

 

lunedì 13 maggio 2013

Justicia para los pueblos indigenas

Un capo Ixìl assiste al processo contro l'ex dittatore Efrain Rios Montt

80 anni di carcere: 50 con accusa di genocidio e 30 per crimini contro l'umanità. Questa è la condanna, giunta sabato 11 maggio, per l'ex dittatore del Guatemala Efrain Rios Montt, 86 anni, golpista nell'82. 
L'accusa di genocidio si riferisce allo sterminio di 200.000 indios maya. Il numero certo era di 1.771 Ixìl, ma sommando i morti (quando è stato capo del governo e capo dell'esercito) fra gli indios Quiché, Mam, Pocomam, Caqchikel, Kekchi, Tzutuhil e Jacaltechi si arriva alla spaventosa cifra di 200.000.
Si tratta della prima volta in Sud America in cui si giunge ad una condanna per genocidio ed è significativo che sia il Guatemala, perché è qui che nel '54 la C.I.A. e la United Fruit sostennero il primo golpe latinoamricano.
I popoli indigeni dell' America Latina stanno a guardare ora con speranza, continuando a battersi per il loro destino  e per liberarsi dall'eredità del dominio coloniale.


venerdì 8 marzo 2013

Etiopia, Somali Region: I thirst!



La Somali Region è una regione al confine tra Etiopia e Somalia. A gennaio è stata- di nuovo- classificata come zona "in stato di crisi alimentare". Qui l'84% della popolazione pratica agricoltura e pastorizia con il semplice e puro scopo della sussistenza... ma non c'è acqua! Negli ultimi 30 anni si calcolano almeno 8  carestie causate dalla siccità. Le donne percorrono una distanza minima di 5 chilometri per procurarsi l'acqua sporca, marrone e fangosa dei pozzi. I primi a bere? Le capre, poi, se resta qualcosa, gli uomini.
La Regione è la più povera ed arretrata dell'Etiopia; qui fino a 20 anni fa si combatteva contro il governo centrale. Ora la regione non è indipendente, ma si trova a tutti gli effetti priva di servizi, primo fra tutti quello idrico.
Come uscirne? Secondo l'ONG Oxfam Italia (Oxford Commitee for Famine Relief): "Bisogna colmare il divario tra il mondo dell'umanitario e quello dello sviluppo: i fondi arrivano dopo l'emergenza invece di prevenirla".

giovedì 7 febbraio 2013

Non è "solo" una birra... Piazza dei Mestieri


Ogni tanto vado a fare la spesa e mi addentro nel reparto alcolici per vedere se le birre artigianali italiane riescono a fare breccia in un mercato stra saturo di offerte. Ieri i miei occhi sono stati rapiti da alcune bottiglie dai colori invitanti e dal disegno elegante. Guardo meglio e leggo nomi intriganti: "la Surrealista", "la Dadaista", "la Romantica"... Osservo con maggiore attenzione e scopro- ovviamente- che si tratta di un prodotto artigianale italiano: Piazza dei Mestieri. Sul collo della bottiglia c'è un piccolo cartoncino legato con uno spago, da una parte il logo del birrificio, dall'altra si leggono queste parole: "Prodotta a Torino, è solo uno dei frutti di un percorso educativo che da anni guida migliaia di ragazzi alla scoperta del proprio talento e all'apertura verso la società e il mondo".
La cosa mi intriga parecchio...compro due bottiglie per provarle. Buone! Buone! Buone! Non anno nulla da invidiare a nomi ben più famosi- anche nel panorama nostrano (penso alla buonissima Baladin)- e soprattutto si sente che è fatta con passione.
Mi voglio informare di più, anche perché da educatore leggendo "è solo uno dei frutti di un percorso educativo" sono molto incuriosito.
Scopro così che si tratta di un progetto finalizzato a sviluppare il potenziale di ragazzi "a rischio", dai 14 ai 18 anni, che rischierebbero di abbandonare la scuola e così perdere un'occasione irripetibile di formazione e crescita personale e sociale.
E' un progetto educativo davvero ottimo, che insegna ai ragazzi non solo come fare la birra, ma c'è anche un ristorante (http://www.ristorantelapiazza.com/), un laboratorio tipografico e produzione di cioccolato. inoltre vi sono laboratori artistico-musicali, spazi per l'agregazione ed il gioco, sale per concerti e conferenze, supporto allo studio ed all'inserimento lavorativo.
La Piazza è in realtà un ex conceria con un'estensione di circa 7000 mq.
Si tratta di un progetto ampio e coraggioso, sicuramente da conoscere e sostenere.

martedì 5 febbraio 2013

IO HO FIRMATO!



Vi invito a firmare online su www.riparteilfuturo.it lanciata da Libera e intesa a chiedere  a tutti i candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere 5 impegni stringenti contro la corruzione. Serviranno per potenziare la legge anticorruzione nei primi cento giorni di legislatura e per rendere trasparenti le candidature.  

IO HO FIRMATO!



"La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta (ci seguono solo Grecia e Bulgaria). Si tratta di un male profondo, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali.
Il prossimo 24 e 25 febbraio verremo chiamati a eleggere i nostri rappresentanti in Parlamento. È il momento di chiedere che la trasparenza diventi una condizione e non una concessione, esercitando il nostro diritto di conoscere.
Per questo domandiamo adesso, a tutti i candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere 5 impegni stringenti contro la corruzione. Serviranno per potenziare la legge anticorruzione nei primi cento giorni di legislatura e per rendere trasparenti le candidature.
Con questa petizione chiediamo a tutti candidati di:
  1. Inserire nella propria campagna elettorale la promessa di continuare il rafforzamento della legge anticorruzione iniziato con la riforma del novembre 2012. Concretamente, chiediamo sia modificata la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare, con l’aggiunta della voce “altra utilità”
  2. Pubblicare il proprio Curriculum Vitae con indicati tutti gli incarichi professionali ricoperti
  3. Dichiarare la propria situazione giudiziaria e quindi eventuali procedimenti penali e civili in corso e/o passati in giudicato
  4. Pubblicare la propria condizione patrimoniale e reddituale
  5. Dichiarare potenziali conflitti di interesse personali e mediati, ovvero riguardanti congiunti e familiari
Grazie alla sottoscrizione di questi impegni si potrà sapere davvero quali candidati saranno disposti a lottare in Parlamento contro la corruzione.

Più siamo a firmare questa petizione, più i candidati dovranno ascoltare le nostre richieste.
Firma adesso per un futuro senza corruzione."



lunedì 4 febbraio 2013

...sono ancora qua!


Eh, già!
Non amo particolarmente Vasco, ma questa citazione è perfetta per quello che vi voglio dire: io sono ancora qua!
Ricomincio a scrivere, dopo quasi tre mesi, e lo faccio con una brevissima nota personale.
In questi tre mesi sono successi alcuni fatti difficili ma importanti per la mia vita. Fatti che mi stanno facendo crescere, ripensare a quali siano le priorità e che mi stanno facendo capire un po' meglio chi sono.
In questo processo di crescita ho lasciato perdere per un po' il blog, perché non riuscivo a "starci dietro" e non volevo parlare di me, perché non è questo lo scopo per cui è nato Fiddler Geppo.
Ecco, quindi, che da oggi mi impegno a ripartire. Segnalandovi, come sempre, quanto di interessante vedo nel mondo intorno a me.

A presto!!!
Vostro,
Fiddler Geppo!