lunedì 9 aprile 2012

Dalla parte della natura: salvare il lago Titicaca!


Gli Indios protestano, sempre, quando la loro terra, la terra di cui si sentono custodi e non proprietari, viene calpestata e profanata.
Ora le proteste riguardanti il lago Titicaca, il più "alto" al mondo, posto 3.812 m sopra il livello del mare e con una superficie che si estende per 8.330 km quadrati fra Bolivia e Perù. Il loro lago è inquinato, anzi è il più inquinato del pianeta secondo il Global Nature Fund.
La motivazione principale di questo inquinamento è dovuta all'immisione di rifiuti provenienti dal Rio Seco, che trasporta plastica, liquami e una fanghiglia verde segno del decadimento del lago. Il Rio bagna la città di El Alto che negli ultimi 20 anni è cresciuta a dismisura, senza che però le fognature e i depuratori venissero rimodernati per poter servire una città in continua crescita. Inoltre nel fiume finiscono i rifiuti chimici dei laboratori clandestini che trasformano la coca in cocaina. Risultato: la mortalità infantile è cresciuta del 10 %. Sì, perché l'acqua del Titicaca è l'acqua che si usa per bere, lavarsi e cucinare. Molte specie sono in via d'estinzione e sicuramente la carpa Amanto è stata dichiarata estinta. I poli di maggiore rischio sono la baia di Cohana e la zona delle "isole galleggianti" sul versante peruviano dove abitano gli Uros, nei loro villaggi fatti di capanne e che si spostano su piroghe di legno e vimini.

Ciò che chiedono gli Indios è che la Comunità Internazionale prenda provvedimenti perché oltre che lo sterminio di un popolo si rischia un grave minaccia per un intero ecosistema.

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