lunedì 2 aprile 2012

Il "tetto del mondo" continua a bruciare

E' salito a 33 il numero dei giovani monaci tibetani che, dall'anno scorso, si sono immolati per la libertà del Tibet dandosi fuoco. Gli ultimi due, di 22 e 21 anni, lo scorso venerdì 30 marzo.
In risposta il governo cinese, secondo le notizie che giungono dalla ONG newyorchese Human Rights Watch, hanno messo sotto controllo tutti i 1787 templi della regione. Il silenzio e la censura sulle notizie da parte della Cina equivalgono ad un'ammissione di colpa.
Tenzin Gyatso, XVI Dalai Lama e XIV reincarnazione di Buddha, in esilio da 53 anni, continua la sua campagna non violenta per la libertà del proprio popolo (anche se l'anno scorso si è dimesso dagli incarichi politici), chiedendo un possibile compèromesso: che il Tibet rimanga territorio cinese ma con una particolare autonomia. Il governo cinese non lo accoglie, ma il sorriso del Dalai Lama, "Oceano di saggezza", rimane l'unica speranza per un Tibet libero.

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